La Banca d’Inghilterra ha realizzato uno storico rialzo dei tassi nonostante l’imminente recessione

Escursione storica

La Banca d'Inghilterra è tradizionalmente conservatrice nei suoi aggiustamenti dei tassi e, nonostante abbia iniziato il suo ciclo di rialzi prima della maggior parte dei suoi principali omologhi, quasi un anno fa, si è limitata a piccole modifiche. Poiché questa strategia non ha funzionato e l'inflazione ha continuato a salire, la Banca d'Inghilterra ha infranto le convenzioni e ha effettuato aumenti dello 0,5% in ciascuna delle due precedenti riunioni.

Oggi ha fatto un ulteriore passo avanti con un aumento ancora più aggressivo di 75 punti base [1], come non accadeva da trentatré anni. Il tasso bancario è ora al 3% e ai livelli più alti dal 2008.

Come tipico della BoE, però, la decisione non è stata unanime. Sette responsabili politici hanno votato a favore della mossa, ma due membri hanno dissentito a favore di aumenti più contenuti, evidenziando le divisioni all'interno della banca centrale. Uno ha votato per un aggiustamento dello 0,25% e un altro per una mossa dello 0,5%.

Scenario incerto

I funzionari della banca hanno sicuramente un lavoro molto difficile e poco invidiabile, in quanto stanno essenzialmente effettuando un'escursione in una situazione di recessione e le recenti turbolenze politiche non hanno reso le cose più facili. Il Regno Unito ha cambiato tre Primi Ministri quest'anno, e il successore di Johnson è diventato il Primo Ministro con il mandato più breve

Il famigerato mini-bilancio della signora Truss, con i massicci tagli alle tasse, ha portato a turbolenze di mercato e ha costretto la banca centrale a intervenire sul mercato obbligazionario, mentre GBP/USD ha toccato i minimi storici.

La scorsa settimana è stata sostituita da Sunak, il secondo premier non eletto dal pubblico. Inoltre, ha posticipato la pubblicazione del Piano fiscale a medio termine dal 31 ottobre al 17 novembre.[2]

Questo aggiunge un ulteriore livello di incertezza e complessità, dal momento che la banca centrale ha preso oggi la sua decisione sui tassi e ha aggiornato le sue proiezioni economiche, senza il beneficio di questa conoscenza.

Un linguaggio più morbido

Il rialzo dei tassi di interesse, storicamente consistente, è stato accompagnato da una dichiarazione meno aggressiva rispetto al linguaggio precedente, poiché i tassi sono aumentati di 290 punti base in meno di un anno e l'economia si trova in uno stato pericoloso.

La maggioranza del Comitato ritiene ora che ulteriori aumenti "potrebbero essere necessari " affinché l'inflazione torni all'obiettivo del 2%, anche se "a un picco inferiore a quello prezzato dai mercati finanziari ", contrastando le aspettative del mercato sul tasso finale.

Si tratta di un orientamento più dovish rispetto a quello della Fed, che ha avviato il ciclo di inasprimento più aggressivo da almeno tre decenni a questa parte. Nonostante abbia preparato il mercato a un rallentamento, ieri ha escluso qualsiasi pausa. Anzi, il presidente Powell è apparso piuttosto falco, affermando che il tasso terminale potrebbe alla fine essere più alto di quanto previsto a settembre (4,6% mediano).[3]

Recessione e alta inflazione

Mentre altre banche centrali hanno facilmente allontanato i timori di contrazione economica, la BoE si è mostrata molto cupa sulle prospettive dell'economia britannica. Il rapporto aggiornato di politica monetaria di oggi delinea una prospettiva "molto impegnativa ", prevedendo una "recessione prolungata " fino al 2024.

L'indice dei prezzi al consumo (CPI) si è attestato al 10,1% in settembre, ai massimi da quarant'anni, e la banca prevede un ulteriore aumento a circa l'11% nel quarto trimestre, comunque inferiore al 13% previsto in agosto. L'inflazione CPI rimarrà a due cifre nel primo trimestre del 2023 e non dovrebbe scendere sotto l'obiettivo del 2% prima del 2024.

Reazione del mercato

GBP/USD è scesa ieri dopo la decisione della Fed, in quanto il presidente Powell ha assunto un tono da falco, nonostante abbia accennato a una moderazione del ritmo degli aumenti dei tassi. Oggi ha continuato a scendere e ha affrontato ulteriori pressioni dopo il risultato di oggi.

Nonostante l'aumento storicamente consistente dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra e il fatto che i funzionari si aspettino ancora una maggiore stretta, la sua retorica si è ammorbidita e il differenziale politico rimane sfavorevole.

Nikos Tzabouras

Senior Financial Editorial Writer

Nikos Tzabouras is a graduate of the Department of International & European Economic Studies at the Athens University of Economics and Business. He has a long time presence at FXCM, as he joined the company in 2011. He has served from multiple positions, but specializes in financial market analysis and commentary.

With his educational background in international relations, he emphasizes not only on Technical Analysis but also in Fundamental Analysis and Geopolitics – which have been having increasing impact on financial markets. He has longtime experience in market analysis and as a host of educational trading courses via online and in-person sessions and conferences.

Fonti

1

Consultato il 03 Nov 2022 https://www.bankofengland.co.uk/monetary-policy-report/2022/november-2022

2

Consultato il 03 Nov 2022 https://twitter.com/hmtreasury/status/1585211057114472453

3

Consultato il 02 Dic 2023 https://www.youtube.com/watch

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